Passa ai contenuti principali

Conosco molti venti




IT
Conosco molti venti: 
qualcuno è gelida tramontana, 
qualcun altro faticoso scirocco 
e poi c'è chi è quel soffio 
con cui divento aquilone.

GB
I know many winds:
someone is cold north wind
someone else wet sirocco
and then there is who is that breath
With which I become a kite.

ES
Conozco muchos vientos:
alguien es frío viento del norte
alguien mas mojado sirocco
y luego está quien es ese aliento
Con lo que me convierto en cometa.

FR
Je connais beaucoup de vents:
quelqu'un est vent du nord froid
quelqu'un d'autre c'est un scirocco humide
et puis il y a qui est ce souffle
avec lequel je deviens un cerf-volant

DE
Ich kenne viele Winde:
jemand ist ein kalter nordwind,
jemand anderes ein feuchter sirocco
und dann ist da noch, wer dieser Atem ist
was mich in einen Drachen verwandelt.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Chi commisera il bucato

  IT Chi commisera il bucato perchè è appeso a un filo, scorda che lo detiene una molletta e che sa dove va il vento.

Ciao mamma!

Ogni volta che mi chiedevano quanti anni avevi, rispondevo: "Va per gli 88", come se l'andare ti avrebbe permesso di raggiungerli e il fatto che la salute vacillasse da tempo e tu  conservassi l'equilibrio tra passetti e tremori, mi aveva quasi persuaso che ci saresti riuscita. Quasi. L'idea che la tua vecchiaia più accidentata potrebbe stare tutta su una sola pagina è confortante, quasi quanto è sconvolgente il pensiero che una pagina la giri in un baleno e poi incomincia qualcos'altro... Penso a quando ti chiedevo: "Mamma, tu che sei saggia, dammi un consiglio" e quel consiglio, ogni volta, erano poche parole, che a te piaceva scandire con un timbro di voce solenne e il fatto che nel pronunciarle alzassi gli occhi al cielo, mi suggeriva che non fossero la soluzione, ma l'unica strada per trovarla. Com'eri, mamma? Una donna pratica che all'improvviso sapeva sciogliersi in poesia e non riuscivi a raccontare i tuoi ricordi senza appann...

Pensieri estivi

Estate è distacco, per me. Da tutto e da molti. Dal sole che arroventa quasi fosse un fabbro che batte sull'incudine i pensieri. Non saprei dire che forma assumano sotto quella brace. Non penso più a quello che manca, ma solo a quello che c’è: il profumo dei tigli, il ronzare delle api, la puntina sul vinile, l’ombra che avanza di soppiatto e sgattaiola via come le lucertole che paiono tutte colpevoli quando sono sorprese al sole, e si dileguano. Anche i desideri, d’estate, cambiano forma. Sono spogli di aspettative, denudati come la pelle al sole: si dice "sì" a un gelato squagliato, ad una pesca che gocciola sull'avambraccio, ad un gavettone, ai piedi nudi nelle infradito, a un ritornello inutile, conservato soltanto perchè fa sorridere. Forse è proprio questo lo scopo dell’estate: ricordarci che, ogni tanto serve non dover risolvere, districare, comprimere. Che è più utile ascoltare il canto della cicala senza chiedersi dove frinisca; accorgersi che la durata di ...