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Ritorno al futuro


Si pensa sempre ad andare avanti e mai a ritornare. La risposta più probabile che ricevi quando chiedi a qualcuno come sta è un 《Tiro avanti》, così lapidario da sembrare più una battuta d'arresto che un procedere.

Dovremmo imparare dalla rondine il senso del ritorno. Le sue ali sembrano virgole, la punteggiatura di chi non si è ancora fermato e si fermerà solo il giorno in cui smetterà di volare. Se assomigliassero a un punto, dovremmo scordare tanto le sue migrazioni, quanto la nostra primavera. Il suo ritorno è molto più che le mille miglia delle sue traversate: è l'andirivieni con cui edifica il nido e sfama la sua prole, tanto da dover pensare che la fedeltà sia un via vai.

Quando Ulisse combattè la guerra di Troia, impiegò un decennio per incassare la vittoria e un decennio per ritornare nella sua patria Itaca, quasi che la misura del nostro andare esiga necessariamente che ricordiamo i passi compiuti. Dimenticarli equivale a cancellare il viaggio: guarda caso, in greco  《viaggio》 è 《nostos》, la stessa radice della parola nostalgia.
Alla luce di tutto ciò, ritornare sui propri passi non comporta necessariamente dover rimediare ad errori commessi, perchè sono serviti a diventare chi siamo.
Visitare il proprio passato è, piuttosto, aver sentito la mancanza di una certezza, perchè tentenneremo più e più volte sulla direzione da prendere, senza dover dubitare mai di dove siamo stati. 
La mia Casa della frase su Blogger era coperta di polvere, quella su cui pensi che scrivere obbedisca più ad una tentazione, che ad altro. Magari anche solo per raccontare di aver comprato un biglietto di ritorno ai viaggi di sola andata, far sì che tutto torni ai punti di non ritorno, essere sincera con le mezze verità.

Commenti

  1. ebbene sì , cara sirtao, felice di ritrovarti e di riprendere con te un viaggio emozionante , pieno di riflessioni sul destino e le scelte che facciamo..
    speriamo di essere gli artefici del nostro futuro e non le vittime.
    e mo' non scomparire di nuovo : almeno per me ogni tuo scritto è un viaggio verso mondi nuovi e inesplorati.
    A presto , promesso ?

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    1. Promesso. E dato che ogni promessa è debito, incomincio già a pagare, però con l'interesse. A scanso di equivoci e in barba a chi si sta già fregando le mani, preciso che l'interesse consiste nel voler sapere interessare.
      Sembra un giro di parole, in realtà tutto torna, un po' come torno io per riprendere il viaggio.
      Grazie davvero, Giup!

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  2. Vedi, (A)micheTTa mia...
    Il bello dell'incertezza sta proprio nel concetto che sottende: la possibilità.
    Pensavi di aver messo un catenaccio, invece, avevi solo cambiato domicilio: la residenza è sempre stata qua. Ne è la prova il (T)uo non aver gettato la chiave.
    Non vedo l'ora di leggerti, ed ascoltarti.

    (T)i lascio il mio (A)bbraccio forte e chiaro, di buon auspicio!

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    Risposte
    1. C'è una frase di Dacia Maraini "Si va via per tornare" ed è un po' quello che è successo a me, benchè non l'avessi pianificato.
      A suo tempo, avevo assunto come sintesi di me stessa un'altra versione che mi apparteneva di più, avendola scritta io: "Tra chi va e chi viene, sono quella che resta".
      Credo che la verità stia nella media matematica tra questi due assiomi e che non torniamo mai in un luogo soltanto per riappropriarci di quel che è sempre stato, ma anche per mostrargli in che modo noi siamo cambiati.
      (T)i (A)bbraccio anch'io forte, (A)micheTTo mio!

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  3. RITORNO AL FUTURO
    Buonasera SIR⏺️TAO
    Felicissimo del tuo ritorno, mancavano molto le tue saggi frasi, quelle che sono in grado di aprirci la mente, ai pensieri, non altamente filosofici, ma semplici, alla nostra portata, pensieri utili e comprensibili, a chiunque ne ha bisogno..
    CON LA PAROLA RITORNO, IO NON VEDO, I VECCHI RITORNI, DEI GRANDI AVVENTURIERI, MA PER UNA VOLTA TANTO, IN CARICO LA MIA FANTASIA, DI FARMI TORNARE BAMBINO, CON LA MIA FAMIGLIA AL COMPLETO, TOGLIENDO CIÒ CHE PIÙ PUÒ FAR MALE, ANCHE CON IL SOLO PENSIERO, GRAZIE A TE, POSSO RIVEDERE TUTTI I MIEI CARI, DA I MIEI GENITORI, A TUTTE LE SITUAZIONI BELLE, SUA POLITICHE CHE STORICHE DA 73 ANNI A QUESTE A PARTE.. È UN OCCASIONE, DA NON PERMETTERE L'ALLONTANARSI, NUOVAMENTE, MA UN OCCASIONE PER FERMARE IL PASSATO, VICESSITUDINI DI UNA VITA MOLTO PIÙ SANA, NEI PRINCIPI DEL RISPETTO DELL'ESSERE UMANO, DEL TIMOR DI DIO, È LONTANI DA UN MONDO PURTROPPO, OGGI TROPPO TROPPO VIOLENTO, RICCO DI GUERRE, E DI ASSENZA D'AMORE. MA UNA NOTA POSITIVA. L'AVVIO DI UNA NUOVA VITA INSIEME A CECILIA, VERO AMORE, ANCHE SE A VOLTE CONTORNATO DA SPINE ACULEE, PER FORTUNA, SONO SPINE ROSEE..
    UN FORTE ABBRACCIO A TE, SIR⏺️TAO, DA GIANNI E CECILIA
    🥰🥰🥰♥️♥️♥️

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    1. Caro Giovannino, sulla mia macchina del tempo sei giunto ai tuoi ricordi d'infanzia che sono una carezza e, al contempo, rimpianti.
      Il fatto è che il passato è un portatore sano di nostalgia: benchè ci rattristi, è come un segnalibro fermo tra le pagine importanti della nostra vita e, nonostante la storia avanzi, ci invoglierà sempre a rileggere alcuni capitoli.
      Quindi, dobbiamo esser certi di non aver subito alcun furto, di non essere stati derubati: il tempo non è ladro, bensì orefice e intaglia il passato trasformandolo in ricordo, lo incastona nella memoria intatto, consolante, granitico, senza che invecchi come il nostro aspetto.
      Ti ringrazio di aver voluto sfogliare il tuo album dei ricordi con me.
      Un abbraccio a te e a Cecilia che è il presente con cui collezioni ricordi.

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  4. Don Quijote de la Mancha26 aprile 2024 alle ore 02:47

    Cara Sir, penso che il vedere la nostra vita come una semiretta (o segmento, dipende se si è o meno epicurei) sia un po' una deformazione scolastica. Non credo che si tratti sempre di ritorni al futuro o fughe dal passato. Penso invece che siano semplicemente mutamenti di fondale necessari in quanto il teatro della vita ogni tanto richiede dei cambi di stili, o dei radicali riprogrammazioni. Pertanto, credo che l'importante sia mantenere la stessa compagnia teatrante e lo stesso pubblico, anche se composto di persone diverse, ma unite dal comune sentire nei tuoi confronti. E io mi ritengo tra di essi....quindi....bentornata.....e lascia stare la Delorean che era una pessima automobile, te lo dice un appassionato di auto ! :) ;)

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    Risposte
    1. Caro don Chisciotte, devo ammettere che la deformazione scolastica è proprio una mia tara da cui dovrei rinsavire. L'idea di poter cambiare fondale nutre lo spirito avventuriero della mia intraprendenza, forse anche perchè presuppone uno spostamento e quindi un'opportunità.
      Quanto alla platea, sono rincuorata dalla fedeltà che testimonia un affetto e grata a te e a quanti vogliano animare queste stanze.
      Penso già ad una tavola rotonda, come quella di re Artù, crocevia di pareri e idee, senza incroci che impongano semafori o capotavola che sottintendano precedenze.
      Ti ringrazio, quindi, di tutte le volte in cui vorrai accomodarti.

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