Ogni volta che mi chiedevano quanti anni avevi, rispondevo: "Va per gli 88", come se l'andare ti avrebbe permesso di raggiungerli e il fatto che la salute vacillasse da tempo e tu conservassi l'equilibrio tra passetti e tremori, mi aveva quasi persuaso che ci saresti riuscita. Quasi.
L'idea che la tua vecchiaia più accidentata potrebbe stare tutta su una sola pagina è confortante, quasi quanto è sconvolgente il pensiero che una pagina la giri in un baleno e poi incomincia qualcos'altro...
Penso a quando ti chiedevo: "Mamma, tu che sei saggia, dammi un consiglio" e quel consiglio, ogni volta, erano poche parole, che a te piaceva scandire con un timbro di voce solenne e il fatto che nel pronunciarle alzassi gli occhi al cielo, mi suggeriva che non fossero la soluzione, ma l'unica strada per trovarla.
Com'eri, mamma?
Una donna pratica che all'improvviso sapeva sciogliersi in poesia e non riuscivi a raccontare i tuoi ricordi senza appannare gli occhi di lacrime, quasi che volessi lavarli per vederli ancora.
Ti ringrazio di essere stata più pronta a sorridere che a ridere, di non aver aspettato di essere esemplare per dare l'esempio, di aver anteposto la volontà a qualunque intelligenza insegnandomi a desiderare più che ad esigere.
Ti ringrazio di esserti spesa, invece di spendere, di aver pagato perchè avessimo il meglio a costo di rinunce, di aver pregato per insegnarmi a pregare, di aver creduto quando tutto era incredibile.
Domani avresti compiuto 88 anni e oggi ti ho sepolto, perchè non era un nuovo anno che Dio aveva intenzione di farti compiere, ma portare a compimento una vita e ricevere in cambio l'eternità che meriti.
Ciao mamma!
Purtroppo ho letto solo ora. Ho una mamma coetanea....e queste parole non possono che toccarmi assai. Ti abbraccio forte e ringrazio la tua mamma di averti reso una persona così sensibile e particolare
RispondiEliminaTi ringrazio tanto, Don Chisciotte per la tua affettuosa vicinanza.
EliminaCon "mamma" incomincia il nostro vocabolario quando siamo ancora quadrupedi e sdentati.
Finchè c'è, siamo allegri di balbettare quella parola. Una volta orfani, la amputiamo e un "ma" segna solo più l'incertezza...
Nel corso degli ultimi anni, ho avuto modo di conoscere (T)ua (M)amma attraverso di (T)e, e allo stesso modo (T)u hai conosciuto la mia.
RispondiEliminaNe abbiamo parlato tanto, quello che ci consola e rassicura è la consapevolezza che hanno entrambe (S)peso una vita intera per prepararsi a vivere nel (L)uogo dove oggi sono.
Tutto il (R)esto, vive e vivrà in (T)e.
(T)i voglio (B)ene, (A)micheTTa mia.
È così. Certe mamme ti adottano senza neanche saperlo, perchè "mamma" è un concetto volumetricamente ampliabile.
EliminaSo di essere stata un po' figlia della (T)ua: ero eccitata al pensiero che avessimo gli stessi gusti a tavola! E la stessa temperatura di fede...
Per (T)e è stato altrettanto: avevamo diviso la mia mamma quando è mancata la (T)ua, per cui trasalivi quando cadeva e ogni volta che eravamo in marcia verso l'ambulatorio per le analisi.
Sei stato con me in quei giorni (S)offerti e adesso siamo orfani entrambi. Però...siamo (A)micheTTi!
(T)i voglio (B)ene. (T)anto...
A mia (M)amma piacevi tanto.
EliminaE non sapeva che (C)ondividevamo una (G)ambeTTa...