«C’è un salice che cresce di traverso a un ruscello e specchia le sue foglie nella vitrea corrente; qui ella venne, il capo adorno di strane ghirlande di ranuncoli, ortiche, margherite e di quei lunghi fiori color porpora che i licenziosi poeti bucolici designano con più corrivo nome ma che le nostre ritrose fanciulle chiaman “dita di morto”; ella lassù, mentre si arrampicava per appendere l’erboree sue ghirlande ai rami penduli, un ramo, invidioso, s’è spezzato e gli erbosi trofei ed ella stessa sono caduti nel piangente fiume. Le sue vesti, gonfiandosi sull’acqua, l’han sostenuta per un poco a galla, nel mentre ch’ella, come una sirena, cantava spunti d’antiche canzoni, come incosciente della sua sciagura o come una creatura d’altro regno e familiare con quell’elemento. Ma non per molto, perché le sue vesti appesantite dall’acqua assorbita, trascinaron la misera dal letto del suo canto a una fangosa morte». ( Amleto , Atto IV, scena VII) Nonostante in molti ac...
Tenendo bene a mente i (F)radici intenti che agli (A)micheTTi piacciono tanto, ti strappo il sorriso con un preambolo, prima di passare all'aspetto metaforico e di valenza.
RispondiEliminaAl mio umile desco, si dice:
1. Altezza, mezza bellezza.
2. Doppie (L)abbroTTe, la (V)ampireTTa vien di notte.
3. Nella botte piccola c'è il vino buono, ma finisce presto.
Partendo da questi presupposti mi cimento in un volo pindarico degno del calibro 45 dell'UdD: è l'umiltà lo strumento che consente di regolare la statura.
Pensa che stamattina ne parlavo proprio con una persona per la quale significo qualcosa: lupo tra i lupi e pecora tra le pecore. Il contesto è un altro, ma l'appiglio è lo stesso. Ritengo che le persone debbano valutarsi per i contenuti e non per le misure, e tu che mi conosci sai che non parlo per luoghi comuni. Tuttavia, mi rendo conto che la società che contribuiamo a realizzare ha elevato l'effimero, a valore. Ed io ho voglia di chiamarmi fuori da tutto questo.
Se imparassimo ad amare davvero il nostro prossimo, altezzoso, sarebbe solo un mero desueto aggettivo.
Il mio (A)bbraccio, per la splendida padrona di casa.
Spiritoso e brillante questo (A)micheTTo!
EliminaSono d'accordo con te: la sindrome della gazza ladra rastrella tanta bigiotteria perché luccica.
Il fatto è che, stando a quel che il buio pensa delle stelle, ciò che è davvero (P)rezioso, oltre a brillare, fa brillare.
La radice dell'umiltà è la stessa dell'humus: c'è chi lo calpesta e chi lo coltiva.
Il più umile lo scava, perché sa che nei valori autentici c'è qualcosa di così profondo, che va nascosto agli altri, piuttosto che ostentato.
La padrona di casa contraccambia l'(A)bbraccio sincero.