Estate è distacco, per me. Da tutto e da molti. Dal sole che arroventa quasi fosse un fabbro che batte sull'incudine i pensieri. Non saprei dire che forma assumano sotto quella brace. Non penso più a quello che manca, ma solo a quello che c’è: il profumo dei tigli, il ronzare delle api, la puntina sul vinile, l’ombra che avanza di soppiatto e sgattaiola via come le lucertole che paiono tutte colpevoli quando sono sorprese al sole, e si dileguano. Anche i desideri, d’estate, cambiano forma. Sono spogli di aspettative, denudati come la pelle al sole: si dice "sì" a un gelato squagliato, ad una pesca che gocciola sull'avambraccio, ad un gavettone, ai piedi nudi nelle infradito, a un ritornello inutile, conservato soltanto perchè fa sorridere. Forse è proprio questo lo scopo dell’estate: ricordarci che, ogni tanto serve non dover risolvere, districare, comprimere. Che è più utile ascoltare il canto della cicala senza chiedersi dove frinisca; accorgersi che la durata di ...
Tenendo bene a mente i (F)radici intenti che agli (A)micheTTi piacciono tanto, ti strappo il sorriso con un preambolo, prima di passare all'aspetto metaforico e di valenza.
RispondiEliminaAl mio umile desco, si dice:
1. Altezza, mezza bellezza.
2. Doppie (L)abbroTTe, la (V)ampireTTa vien di notte.
3. Nella botte piccola c'è il vino buono, ma finisce presto.
Partendo da questi presupposti mi cimento in un volo pindarico degno del calibro 45 dell'UdD: è l'umiltà lo strumento che consente di regolare la statura.
Pensa che stamattina ne parlavo proprio con una persona per la quale significo qualcosa: lupo tra i lupi e pecora tra le pecore. Il contesto è un altro, ma l'appiglio è lo stesso. Ritengo che le persone debbano valutarsi per i contenuti e non per le misure, e tu che mi conosci sai che non parlo per luoghi comuni. Tuttavia, mi rendo conto che la società che contribuiamo a realizzare ha elevato l'effimero, a valore. Ed io ho voglia di chiamarmi fuori da tutto questo.
Se imparassimo ad amare davvero il nostro prossimo, altezzoso, sarebbe solo un mero desueto aggettivo.
Il mio (A)bbraccio, per la splendida padrona di casa.
Spiritoso e brillante questo (A)micheTTo!
EliminaSono d'accordo con te: la sindrome della gazza ladra rastrella tanta bigiotteria perché luccica.
Il fatto è che, stando a quel che il buio pensa delle stelle, ciò che è davvero (P)rezioso, oltre a brillare, fa brillare.
La radice dell'umiltà è la stessa dell'humus: c'è chi lo calpesta e chi lo coltiva.
Il più umile lo scava, perché sa che nei valori autentici c'è qualcosa di così profondo, che va nascosto agli altri, piuttosto che ostentato.
La padrona di casa contraccambia l'(A)bbraccio sincero.