Si pensa sempre ad andare avanti e mai a ritornare. La risposta più probabile che ricevi quando chiedi a qualcuno come sta è un 《Tiro avanti》, così lapidario da sembrare più una battuta d'arresto che un procedere. Dovremmo imparare dalla rondine il senso del ritorno. Le sue ali sembrano virgole, la punteggiatura di chi non si è ancora fermato e si fermerà solo il giorno in cui smetterà di volare. Se assomigliassero a un punto, dovremmo scordare tanto le sue migrazioni, quanto la nostra primavera. Il suo ritorno è molto più che le mille miglia delle sue traversate: è l'andirivieni con cui edifica il nido e sfama la sua prole, tanto da dover pensare che la fedeltà sia un via vai. Quando Ulisse combattè la guerra di Troia, impiegò un decennio per incassare la vittoria e un decennio per ritornare nella sua patria Itaca, quasi che la misura del nostro andare esiga necessariamente che ricordiamo i passi compiuti. Dimenticarli equivale a cancellare il viaggio: guarda caso, in greco
Purtroppo non è così puoi essere il dono più gradito ma comunque non.vieni accettato
RispondiEliminaTutto ciò che possiamo sapere è ciò che diamo.
EliminaNon come verrà ricevuto.
L'invulnerabilità che solo il fiocco conferisce: se lo sbrogli, ti ritrovi nudo.
RispondiEliminaCon tutto quello che comporta.
Fintanto che c'è il fiocco, è ancora sorpresa; sciogliendolo, lo si fa "presente".
EliminaSaremo dono per gli altri, solo e soltanto se prima siamo dono per noi stessi.
RispondiEliminaSono d'accordo. Agli altri possiamo offrire solo ciò che siamo, quindi il nostro compito è innanzitutto essere.
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